Ebbene sì, l’ho fatto.
Mentre preparavo il post sul libro rivelazione di Simon Sinek ho consultato il suo sito e sono andata a sbirciare i corsi online. Inutile dire che ho trovato una marea di argomenti interessanti e mi sarei iscritta a metà della formazione disponibile.
A quel punto ho valutato che 25 dollari fossero un investimento irrisorio per un pomeriggio ben speso e mi sono iscritta a Start with Why – il corso.
Quindi oggi vi racconto com’è andata.
Devo dire che tempo fa avevo proposto ad un amico di fare una sessione comune per scoprire il nostro WHY ma poi è arrivata la pandemia che tutti ben conosciamo e non abbiamo più avuto l’occasione di incontrarci di persona. Poco male!
Quando finalmente ci rivedremo dal vivo potrò raccontargli com’è andata questa esperienza e sarò più preparata per fargli da spalla.
Intanto ho scoperto una cosa: è possibile fare questa sessione da remoto e funziona benissimo anche lavorando con sconosciuti.
Tutti pronti? Partiamo!
Materiali di lavoro: workbook e guida
L’iscrizione e l’erogazione della sessione avvengono online.
Quando vi iscrivete al corso ed effettuate l’acquisto direttamente dal sito ricevete tutte le indicazioni, il link per il collegamento via Zoom e due documenti:
- il workbook di Start with Why
- la guida per essere un partner efficace
Il workbook contiene una traccia di ciò che viene fatto nel corso.
Ci sono alcuni “compiti a casa” che potete preparare in anticipo.
Vi si chiede di raccontare 3 storie:
- una recente esperienza di lavoro o personale di cui avete amato far parte
- una persona che ha influenzato ciò che siete diventati
- un ricordo d’infanzia felice
A queste potete aggiungere qualsiasi altra storia vi venga in mente che vi sembri rilevante.
Non c’è troppo da pensarci su; scoprirete che qualsiasi cosa decidiate di scegliere come esempio racconta di voi più di quanto crediate.
La guida contiene una serie di indicazioni utili su come fare da spalla in maniera efficace in questo viaggio di scoperta del Perché.
In sostanza raccomanda un ascolto attivo e oggettivo del proprio partner, di fare domande aperte e di evitare – ironia della sorte – di chiedere il perché delle azioni altrui per evitare in qualsiasi modo di far sentire l’interlocutore giudicato.
Scopo del gioco
Lo scopo del gioco è trovare il significato in ogni storia, scavando non tanto nei fatti quanto piuttosto in ciò che la persona ha provato in quel momento e che significato ha avuto per lui quella particolare esperienza.
Ci facciamo raccontare cosa ha particolarmente amato di quel momento, perché è stato diverso da altri simili, in che modo lo ha influenzato nella persona che è diventata.
La dinamica del corso
Nella sessione di 2 ore a cui ho partecipato – un sabato pomeriggio per me – erano presenti 80 persone collegate dai luoghi più disparati della terra. Diciamo che ogni fuso orario era rappresentato.
Dopo una breve introduzione da parte dei formatori e la condivisione di un esempio su cosa si deve fare quando si ascolta una storia altrui si parte subito nel vivo.
Se preferite il classico corso in cui si prendono appunti vi dico subito che questa esperienza è per gente che “ama sporcarsi le mani”. E’ una sessione super-interattiva, un workshop e non un corso classico.
Come funziona? Fate coppia con un altro partecipante per tutte e due le ore del corso.
Si lavora sempre insieme: uno racconta le proprie storie, l’altro ascolta e prende nota, a turno.
Perché insieme? Perché è molto difficile auto-analizzarsi. Per questo “viaggio” abbiamo bisogno di un compagno, qualcuno che ci possa fare da specchio e sia in grado di cogliere i temi e i pattern che collegano le nostre storie.
Io mi sono presa del tempo prima per riflettere su queste esperienze e mi ero scritta una traccia dei racconti. Non pensavo sarei stata in grado di inventare sul momento, per cui ho preferito pensare bene in anticipo agli episodi che ritenevo rappresentativi.
La magia avviene nelle stanze
Che posso dirvi? E’ un’esperienza incredibile.
Ho fatto coppia con un ragazzo inglese che si trovava temporaneamente in Rwanda scoprendo poi che è un esperto di Human Centered Interaction e che ha lavorato in ideo.com (i casi della vita!).
Ci siamo raccontati le nostre reciproche storie ed ognuno di noi ha preso nota dei fatti, delle sensazioni e dei temi ricorrenti nelle esperienze narrate dall’altro.
Alla fine è incredibile come poco più di un’ora passata con uno sconosciuto a migliaia di chilometri di distanza consenta di far emergere il fil rouge che sottende la propria vita.
Abbiamo preso appunti sulle rispettive parole, concentrandoci prima sui fatti e poi sulle sensazioni dei momenti raccontati. Mano a mano che si rivelano le storie è possibile cogliere i temi comuni che sono presenti nei vari racconti.
Poi si comincia ad estrarre i verbi di azione (i contributi) e gli impatti, ovvero le conseguenze positive di queste azioni, ciò che si vuole ottenere non per sé ma in generale, per tutti.
Da qui nasce la bozza del WHY, che ha questa forma:
[verbo di azione] per [impatto]

Quando alla fine ci siamo letti reciprocamente i temi che avevamo rilevato nell’altro è stato illuminante. Entrambi abbiamo pensato: come ha potuto leggermi così bene in così poco tempo?
Cosa mi porto a casa da Start with Why – il corso
Se siete curiosi di scoprire il vostro Perché questa è un’esperienza che vi consiglio di fare.
Potete provare anche senza seguire il corso ma non potete prescindere dall’avere una spalla. L’altro è fondamentale per vedervi con occhi nuovi, privi di qualsiasi pregiudizio (questo è il motivo per cui tra l’altro sconsigliano di fare questo esercizio con persone troppo vicine come il proprio partner o gli amici).
L’altra persona vi aiuta in particolare a vedere gli impatti che altrimenti rischierebbero di rimarrebbero nascosti.
Sono grata di questa bella esperienza, penso sia stato uno dei pomeriggi più fruttuosi e soddisfacente da mesi a questa parte.
Alla fine sono soddisfatta del mio WHY? Molto!
Non è perfetto, devo ancora lavorarci su ma è una fantastica traccia da cui partire.
E’ in parte inaspettato e di grande ispirazione, caratteristica che me lo rende prezioso.
Ha a che fare con l’atto di connettere idee e persone, esercizio in cui mi riconosco moltissimo.
Vi lascio con il Perché di Simon Sinek, magari vi ispira a proseguire in questo percorso di scoperta …
